Imerovigli 3
Foto di Betty Lazzarotto

Imerovigli

Due fidanzati giovani e carichi di energia, in moto a Santorini.
Lui guida elegante, lei molto coinvolta.
Parcheggiano e camminano per le vie tortuose e luminose di Imerovigli.
Lui abbronzato e fiero, lei devastata da un herpes che non dà tregua.
Sotto il vestito leggero, messo in valigia con amore, si sparge una miriade di puntini rossi in disegni che partono dal collo e scendono verso le magre gambe rosse.
Lui parla poco, è impegnato nella visita.
Lei, ogni tanto gli chiede un bacio, è evidente che non è concentrata sul borgo.
Non stanno insieme da molto, lo si capisce dal fatto che, nonostante l’herpes, lei non fa il minimo accenno alla sofferenza, evidente a me, invece, che, a differenza del ragazzo, la guardo.
Verrà il tempo in cui griderà vendetta, gli confesserà il disagio e il ricordo si trasformerà: non più baci e tramonto e meravigliosa Grecia, ma vaffanculo tu che non te ne rendevi neanche conto.
In malora te e le foto sotto il sole, sono stata così male.

Lui non ricorderà né le foto, né il paesino, né le vacanze.
Ma non è lui il regista di questo classico, non è lui ad aver scritto questa commedia.
Lui non si è nemmeno reso conto.
A definire la trama è la ragazza che, per amore, o così le sembra, sceglie di subire, senza sapere che, se parlasse, forse lui le coprirebbe le spalle con un telo e la porterebbe all’ombra per baciarla lievemente.

Alla fine, questo bisogna insegnare alle giovani donne, alle bambine:
se si vuole bene al sé, si merita l’amore dell’altro.

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