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Foto di Betty Lazzarotto

Bicitaxi

Il bicitaxi, nelle città cubane, costa dai due ai dieci Cuc, ciascuno dei quali corrisponde ad un euro circa.
Ce ne sono a centinaia, anche perché costano, a loro, solo fatica ed energia fisica e, visto che un operaio guadagna dodici Cuc al mese, è un’occupazione richiesta.
Ieri sera, un turista trasportato ha improvvisamente chiesto di scendere da uno dei trabiccoli perché la strada era dissestata e l’uomo che lo guidava sembrava essere in difficoltà.
Ovviamente, costui si è opposto dicendo di stare tranquilli perché non c’erano problemi.
Niente da fare, il turista ha finito la corsa dichiarando: “Troppa fatica, hombre, rispetto, rispetto!” ed è sceso prima di raggiungere la meta, senza sapere che, così facendo, agiva esattamente al contrario.
Pedalare trasportando il peso dei clienti, per chi lo fa di mestiere, è un lavoro ed è questo che merita il rispetto.
Quante professioni si dedicano a noi ogni giorno senza che ci fermiamo a chiedere di scendere.
Sarebbe come chiedere di non lavare i piatti al ristorante o di smettere di portare via la spazzatura o ancora di terminare di pulire il pavimento in ospedale, in nome del rispetto.
La cultura è il filtro attraverso il quale vediamo le cose e attribuiamo loro un significato.
Allora, è proprio questo il livello che dovremmo praticare negli scambi e nelle conoscenze.
“Per te, cosa vuol dire ciò?”
“Cosa ne pensi di?”
“Così, credi vada bene o no?”
Eccetera.
Fare domande, sempre, invece di decidere noi cosa sta pensando l’altro.
Detto ciò, il nostro autista, che pedalando in salita, ci ha portato da un punto all’altro dell’Avana, era anche senza un braccio.
Alla fine, a fare più fatica per tutto il tragitto, siamo stati sicuramente noi.

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