Mago Zurlì 3

Ciao Cino Tortorella

Tutte le persone che hanno la mia età non possono non ricordare il Mago Zurlì.
Si chiamava Cino Tortorella, ma, in realtà, era Mago Zurlì.
Ed esisteva davvero.
Con la sua gentilezza ha conquistato migliaia di bambini e la sua presenza leggera era talmente delicata da sembrare una nuvola.
Azzurra.
Io l’ho conosciuto di persona, in uno spettacolo al Teatro Angelicum di Milano.
Sono salita sul palco e ho cantato “Viva la pappa col pomodoro”.
Lui mi ha fatto qualche domanda e, alla fine, mi ha riempito la borsetta di caramelle.
Anni dopo, questa borsetta, che mi ricordavo gigantesca, mi è riapparsa tra le mani minuscola come quella di una bambola.
Oggi, Mago Zurlì è morto e con lui è morto un pezzo di quella storia, già addormentata da secoli.
L’infanzia, anche se non c’è più, rimane sullo sfondo come un film.
Riemerge a tratti e, più passa il tempo, più ti commuovi quando arriva.
L’infanzia, più passa il tempo e più ritorna, come nei vecchi, che riavvolgono il nastro e, alla fine, per ultimo, rimane il primo momento.
Ciao Cino Tortorella, ciao ai tuoi novant’anni, ciao ai tuoi capelli da Principe, perché più che un Mago eri un Principe, ciao alla tua improbabile calzamaglia e alla tua voce così paziente da farti sembrare sempre confuso.
Ciao, anzi arrivederci, Cino Tortorella.

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